Ok hai avuto un’idea fantastica, sei fortissimo, ma adesso che ne dici se ci sediamo un attimo e proviamo a ragionare se può funzionare?
Ma proprio un attimo, tanto saranno i test successivi a dirci di più.
Di solito con i ragazzi procediamo in questo modo: prima una SWOT (Strenghts, Weaknesses, Opportunities, Threats), poi rispondiamo ad alcune domande-chiave.
Vai con la SWOT.
E’ una griglia dove i due quadranti in alto riportano elementi e qualità interne del prodotto o dell’idea. Proviamo ad elencare quelli che, secondo noi, sono punti di forza (Strenghts) e di debolezza (Weaknesses) della nostra idea. Attenzione, per riempire questi due quadranti dobbiamo isolarci dal mondo esterno e pensare solo alle caratteristiche del nostro prodotto e della nostra idea (fattori interni).
Lo so che l’idea ti piace e riesce difficile dire cosa potrebbe non funzionare, ma è davvero importante sforzarsi di identificare dei fattori di debolezza, essere critici. Tiriamo fuori la parte di idea che ci convince meno, o dove temiamo non sia al top…
Fatto questo, alziamo lo sguardo e miriamo al mondo esterno, a ciò che ci circonda, ed elenchiamo sia possibili opportunità da cogliere che eventuali minacce, situazioni sociali o di mercato che potrebbero minare il successo della nostra idea. Non più quindi le caratteristiche interne del prodotto, ma gli elementi dell’ambiente esterno che possono influire sullo sviluppo dell’idea.
Ad esempio, tra le opportunità pensiamo allo sviluppo di una tecnologia, ad un trend in ascesa, ad una legislazione favorevole, disponibilità finanziarie, mercati in espansione, ecc. Tra le minacce: presenza di concorrenti, la presenza di vincoli burocratici, ecc…
Vediamo una SWOT realizzata per una piccola azienda di lavori edili che realizza locali di lusso ristrutturando container. Si, proprio quelli, container cargo usati per il trasporto delle merci. E lì ho scoperto un settore incredibile… dove si possono fare un sacco di cose.
Il nome dell’idea è Green Box (mentre il suo test Casa Green), qui sotto la sua SWOT iniziale.
Il prodotto finito di Green Box ha caratteristiche abbastanza forti: è trasportabile, ecologico (perchè sul tetto sono previsti pannelli solari), autosufficiente (perchè tutti gli impianti acqua e luce sono previsti), non è necessario allacciarsi ad alcuna rete (!!). Praticamente puoi mettere la casa nel deserto ed avere acqua e luce. Veramente forte. Tra le debolezze la manutenibilità, la durata nel tempo… sono pur sempre pannelli realizzati su un involucro che va prima risanato…
Dal lato delle opportunità, abbiamo scoperto che i settori in cui questa idea sarebbe utilizzabile sono veramente tanti, lo vedremo bene dopo quando parleremo dei mercati. Poi c’è il trend globale della bioedilizia, ed anche quello del lusso alla portata di molti (Affordable Luxury).
Inoltre può essere una soluzione conveniente per chi cerca una casa senza spendere troppo. Potresti avere una casa bella e personalizzata spendendo meno di un appartamento in periferia nelle nostre città, quindi alternativa all’edilizia tradizionale.
Tra le minacce c’è sicuramente la burocrazia, per via dell’autorizzazione edilizia e delle interpretazioni che in Italia sono estremamente variabili, a seconda dei luoghi di installazione. Questo per un’azienda che vuole vendere in tutta Italia è una bella grana…
Altro esempio, la SWOT iniziale fatta insieme ai ragazzi di “Robertino”, un robot giocattolo da costruire. In realtà è un pretesto per vendere un corso pratico di robotica per principianti. Eccola, scritta a mano… ma va bene lo stesso.
Nei primi approcci è sempre difficile estrarre punti di debolezza, ma non importa, questo è solo un primo ragionamento di base sull’idea. I veri punti di debolezza verranno fuori nei test successivi.
Ok, non perdiamo troppo tempo e andiamo avanti rispondendo ad alcune domande-chiave… nel prossimo post :).
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