Per mettersi in proprio ci vuole metodo, miei cari. E strumenti.
Quindi, poichè il tempo è una variabile fondamentale – perchè più tempo ci mettiamo a validare la nostra idea di prodotto e più costi sosterremo – il metodo che adottiamo è il metodo della “Lean Startup”, di Eric Ries.
Lean significa snello, quindi rapido, pratico, il metodo giusto per noi.
Tra gli strumenti, avremo una cassetta degli attrezzi che ti aiuterà a testare le tue ipotesi. Tra questi, il più importante è il Business Model Canvas, di Alex Osterwalder, che ci aiuterà a fissare il nostro modello focalizzando la nostra attenzione sugli aspetti chiave da risolvere.
A parte metodi e strumenti, la prima cosa da imparare però è la giusta mentalità.
Non ci si innamora della propria idea “a prescindere”. Bisogna capire che si tratta di comprendere quale bisogno – o problema – del cliente siamo in grado di risolvere, con il nostro prodotto.
Non quanto siamo bravi, o quanto ottima sia la tecnologia che utilizziamo, o quanto sia originale la nostra idea… Non guardarti l’ombelico ma alza lo sguardo e chiediti di cosa hanno bisogno le persone.
Pensi che lo facciano tutti? Sbagliato.
Tantissime aziende, ma proprio tante, passano il tempo a guardare solo al proprio interno, anzichè parlare con i clienti e capire cosa realmente desiderino.
Il successo dipenderà da quanto saremo riusciti a comprendere come risolvere un problema del nostro cliente.
In una parola, da quanto saremo bravi a creare Valore.
Il modo in cui si crea valore è attraverso un processo chiamato Customer Development, ed è appunto di tutto questo che ti occuperai continuando a seguire Startup Pratico.
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